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(L'amour est mort)

(J. Brel - G. Jouannest)

(Versione italiana : Dibì)

 

Non hanno piu’ niente da dirsi

e si attraversano in silenzio

le grida sono diventate

le loro ironiche risate….

L’amore e’ morto e con il gelo

ha raggiunto gia’ i gabbiani

il cielo e’ sempre piu’ pesante

le porte sbattono ogni istante…

 

Si son scordati la poesia

quando vestiti d’allegria

Vienna sembrava meno grande

di un paese di periferia…..

Si son scordati le bravate

e dei sorrisi intorno a loro…  

quando parlavo di innamorati

e’ di quei due che io parlavo….

 

L’amore e’ morto in primavera

ma a mezzogiorno viene sera

l’odio diventa piu’ sottile       

la casa sempre piu’ un ovile….

Lui sogna la sua prima amante

lei inventa il suo prossimo amante

entrambi vedono nei figli

solo i difetti  di quell ’altro …

 

Lui ha scordato che recitava

Amleto, nudo come un verme

e che cantava il Rigoletto

saltando in piedi sopra al letto..

Lei ha scordato le risate

che in due bruciavan mille vite.. 

quando cantavo “gli innamorati”

era di loro che io cantavo….

 

Il pianoforte addormentato

è chiuso li dimenticato     

nella cucina un po di vino

un qualche misero panino….

Lei non ricorda che cantava

lui non ricorda che lei cantava

entrambi uccidono le notti 

leggendo libri mai aperti….

 

Si son scordati dei progetti

quando la vita sorrideva

ora assomiglano a dervisci

finiti nella stessa casa…

Si son scordati delle pene 

della miseria, quando insieme

dormivan dentro due valige…..

E noi due mia cara ?…