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(Les poetes)

(Léo Ferré)

(Parole italiane: Dibì)

 

Sono strani tipi che vivono scrivendo

oppure che non vivono secondo le stagioni

sono strani tipi che attraversano la nebbia

protetti dalle ali delle loro canzoni…

Hanno l’anima perduta sotto ai ponti del naviglio

il pane è dentro i libri che non hanno mai venduto 

la loro donna vaga in ogni ritornello

che ci  parla d’amore e di frutto proibito…

Mettono dei colori sul grigio del selciato

camminandovi sopra si credono sul mare

mettono dei nastrini attorno all’alfabeto

e portano le rime per strada a passeggiare…

Hanno a volte dei cani compagni di miseria

con quei loro musi d’illuminata fedeltà

leccano le mani d’inchiostro e d’amicizia

che li conduce verso mondi d’assurdità…

 

Sono stani tipi che vedon l’invisibile

un sorriso di donna nei petali di un fiore

sono strani tipi che cantan l’incredibile

sui violini dell’anima, sul pianoforte del cuore…

Le loro braccia implumi ricordano le ali

che la letteratura conserva tra le carte 

sul loro spettro gelido li renderà immortali

sopra le pattumiere, per effetto dell’arte…

Camminano tra le case, la testa nelle nuvole

e si sanno fermare a benedire i cavalli

camminano nell’orrore, la testa nelle isole 

la dove non approdano anime di tiranni…

Hanno dei paradisi chiamati d’artificio

e si mettono in prigione i loro dieci versi

come se si fosse blindato un edificio

scrivendo che i borghesi sono nelle fognature

son nelle fognature…